martedì 16 giugno 2009

Le ripicche..


Crocchettose,
oggi non ci sarò molto, devo tornare a Milano, ma credo che sia l'ultimo colpo di coda di assenza, da domani mi sono organizzata in modo tale da essere super presente, ho in ballo il mio solito trasloco estivo in versilia, e quindi devo sbrigare le ultime cose..e sono tantissime..anche perchè mica organizzata sono.

Pensavo a questo: su facebook due miei conoscenti si sono lasciati da pochissimi giorni, non stanno più assieme. E ho notato una cosa nei loro profili o stati come preferito scrivono ogni giorno qualcosa di nuovo tipo stasera ho conosciuto uno bellissimo, questo we vado in montagna con un amico...insomma questi aggiornamenti di stato li vedo più come delle piccole ripicche nei confronti dell'altro..Ma palesi, tanto palesi.

Ecco io le ripicche in amore non le ho mai digerite,secondo me non servono a nulla..e quando una persona si lascia meglio attuare il silenzio, che è anche una forma di rispetto..
E voi crocchettine avete mai fatto delle piccole ripicche??
Bacetti
Pat

19 commenti:

  1. Magari non è così finita finita Pat.
    O lo è davvero con qualche (molti) strascichi di amara aggressività
    Verrebbe da dire poveretti!
    Sai che fatica dovere sgallettare a giro tutte le sere, con, magari, una gran voglia di stare a casa a piangere e leccarsi le ferite
    Neanche io capisco le persone che sentono il bisogno di dimostrare all'altro che meraviglia si è perso, quanto stanno meglio senza di lui/lei, che incontri fantastici fanno.
    Mi pare poco dignitoso ecco. Infantile e quel che è peggio, non ho mai visto nessuno stare meglio, elaborare il "lutto" in questo gioco al rialzo.
    Contenti loro
    Ciacco

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  2. Le ripicche sono una cosa antipatica, ne sono cosciente, in passato ne sono stata vittima, quindi cerco di comportarmi in modo giusto, certo non sempre l'obiettività è lì a portata di mano...poi quando due si lasciano la penso come te, ci vuole il silenzio, se proprio si vogliono parlare o sparlare che lo faccino a 4 occhi...no?!
    Questo tuo post però capita al momento giusto, anche s eper me sarebbe statao meglio che non lo fosse stato..
    Ammetto di aver fatto un aripicca domenica sera, ed anche in modo molto plateale...sul palco di un concerto in beneficienza per Abruzzo, avevo i miei buoni motivi ma so di aver sbagliato... però di assicuro che a volte ho subito cose peggiori e professionalmente ho lasciato perdere passando anche da scema..questa volta no e...nessuno che abbia lasciato correre, quando si tratta di me tutti hanno dei giudizi troppo, troppo pesanti, o sono io che tendo ad essere tropo tollerante o sono gli altri che non aspettano altro che un motivo per mettermi da parte...insomma..ieri ho passato una giornata d'inferno e ho ancora un gran malditesta...
    Chiudo qui
    Torna presto in Toscana e...ma è vero che al Forte hanno crostuito il Cremlino?! ho è solo una bufala pre-estiva?!
    mad*

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  4. questo tuo post capita proprio al momento giusto...no, ripicche non ne ho mai fatte. causa facebook, credo, di averne subita una proprio oggi da parte di un persona da cui ho preso le distanze secoli fa.

    tralasciando i fatti personali, pat, io credo che fb sia il regno dell'ipocrisia, una gara a chi dice di fare la cosa migliore...albums fotografici di gente supercool e supersorridente. alle feste c'è sempre qualcuno con la macchinetta pronto ad immortalare i momnti più divertenti "così la metto su facebook!".

    per carità, ho anch'io i miei albums on line(possono vedere le foto SOLO GLI AMICI MIEI), sono una patita di foto ricordo ma ho la sensazione che tutta questa condivisione sia eccessiva...

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  5. Ho fatto degli errori mostruosi nel commento precedente, ho sbagliato anche verbi che non erano verbi...oddio! scusami Pat, ho davvero la testa stanca...
    mad***

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  6. Si pat... io ne ho fatta una un po' plateale. Ho fotografato (facendomi proprio vedere) un ragazzo (ex migliore amico) che mi aveva pesantemente criticata, fino ad insultarmi, per un'infedeltà passata, mentre in discoteca baciava una ragazza che non era la sua fidanzata. Non avrei mai usato quelle foto, certo. Ma volevo che capisse che a volte è meglio non giudicare le persone, perchè si potrebbe finire per commettere gli stessi sbagli. Nessuno è perfetto.

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  7. E' solo una questione di stile. Già le ripicche sono di per sè poco eleganti e risultano molto scovenienti per chi le fa in pubblico, figuriamoci mettere questi "annunci" on line... Trovo che tutta questa pubblicità personale che si fa su facebook sia veramente OUT. Lori

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  8. Di primo impulso avrei detto: che cosa stupida e infantile, farsi le ripicche! Ma poi c'ho pensato su, mentre tornavo a casa dal lavoro e mi sono detta: alt, mai giudicare prima.
    E' vero, obiettivamente è una cosa inutile e anche molto sciocca. Ma io immagino due persone ferite e amareggiate (la fine di un amore non rende nessuno, MAI, felice e contento). A volte il dolore ci fa fare cose che normalmente non faremo, cose che non si addicono alla nostra persona, ai nostri valori. La fine di una storia è SEMPRE dolorosa, per quanto si possa essere civili. Spesso in queste occasioni c'è un bisogno di rivalsa verso se stessi più che verso il compagno che se ne è andato. Magari questo è solo il caso di due adulti che cercano di ferirsi. Ma voglio andare al di là dei luoghi comuni. Vedo in primo luogo due persone, e quando ci si lascia sono mille i dubbi che ci assalgono: perchè? dove ho sbagliato? cosa è accaduto? si cerca di dare la colpa all'altro, come se trovare un capro espiatorio fosse una soluzione al problema. Le donne cambiano look per dimostrare che sanno andare avanti, che la vita passata è davvero passata e che sono disposte a ricominciare. Ma poi cercano conferme: si mettono a dieta, diventano più belle. Gli uomini si gettano in nuove relazioni. Secondo me è solo indicativo di quanto questi tuoi amici stanno soffrendo, di quanto si sentano soli, forse impauriti e anche insicuri.
    MPulce

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  9. Non amo facebook. Punto.
    Ripicche ne ho fatte tantissime. Tutt’ora. E non solo riferendomi a fatti del presente, ma anche ad un passato remoto, di accadimenti di cui per lui non c’è più traccia, ma che io ricordo. Le mie, sono ripicche però che fanno ridere, fanciullesche, che sfumano in contorni giocosi e prevedibili, in piccoli teatrini inscenati al momento, con gustosi aneddoti, a volte inventati, ma che arricchiscono il nostro vivere quotidiano. Di persone vere o presunte che mi gravitano intorno e che d’accordo con me, fanno squillare ad esempio, il mio cellulare in orari provocatori ed ambigui….In fondo il confine tra vero e falso, inventato o reale è molto, molto sottile, per chi lo desidera. Aggiungono un po’ di pepe ad un viaggio in macchina di ore, ad un riposo oltraggiato in una cuccetta di un treno, ad un viaggio interminabile in aereo. Sviscerano il passato ed il presente, dando adito a spiegazioni o piccole scaramucce.
    Per quel che riguarda il fatto citato da Pat su facebook, trovo che, ciò che è successo in modo lapalissiano, in quanto pubblico, è quanto accade e anche spesso, nel mondo reale, solo che, nel virtuale, è amplificato. Ci sono o ci sono stati per tutte/i noi, donne o uomini incontrati nella nostra vita che sono stati in grado di trapanarti la fantasia, d’impiastricciarti i pensieri, capaci di denudarti prima ancora di spogliarti, che sono quelle cose irrazionali a cui è meglio non pensare, se no ne esci matto. Poi, come quando, improvvisamente, cade un quadro, quando ti svegli una mattina, e non la/lo ami più.. Come quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che segni impercettibili ti hanno irrimediabilmente cambiato/a. Quando vedi un treno e pensi: “Io devo andarmene da qui”. Ecco, finita.
    Quando si accetta di uscire insieme a uno/a ancora non lo sai, ma entrambi, state simultaneamente, entrando in anni di tragedie, strazianti felicità, ripicche crudeli, pazienti vendette, silenziose disperazioni. Insomma, iniziate una storia d’amore. (cit. Alessandro Baricco).

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  10. Poi due si lasciano, e dovrebbe essere una faccenda tra loro, ma intanto hanno vissuto, anche in mezzo agli altri, ed ora devono comunicare che la loro bellissima storia è svanita, andata in fumo… ecco che allora subentra l’orgoglio, che, sarà anche stupido, ma la gente si stringe a quello con uno strano furore, al proprio personalissimo orgoglio, nei momenti di gioia, o di dolore insieme alle parole, e ai singhiozzi, o alle risate: altrimenti la persona stessa verrebbe stretta come in una morsa dagli eventi dalla vita, dai suoi affetti dati in pasto alla gente, passati di bocca, in bocca. Una alla fine ne esce stropicciata, accartocciata, come un bigliettino stretto in un pugno, e allora mette in atto una serie di strategie e ripicche per evitare, di essere sempre quel bigliettino, ma ancora più stropicciato, passato da una tasca all’altra, da una mano all’altra. Nella propria anima sa che se si ama o se si è amato qualcuno, non si dovrebbero smascherare mai i suoi sogni, ma su facebook è diverso, è come un grandissimo pianerottolo frequentato da centinaia, migliaia di portinai che spiano dai buchi degli appartamenti di tutto il mondo, di persone che spogliano non solo se stessi dei vestiti e dei pensieri, ma anche gli altri, quelli che transitano, che si espongono in idee e concetti, di barzellette e di piccoli fatti quotidiani, le ripicche diventano, quindi, un giustificare al mondo che guarda e spia, i tuoi personali errori, le tue vicende, i tuoi fatti, ciò che è stato. Come fare a spiegare alla folla, che quello che fai è senza trama ma possiede mille trame, in un contesto dove lo scorrere del tempo è del tutto alterato, e la tua vicenda appare come un insieme disordinato di scatole cinesi. La vita interiore di ciascuno, anche d’amore, è una storia, è un romanzo, che si presenta come la descrizione di stanze, a volte come catalogo di oggetti e che diventa romanzo giallo, dramma sentimentale, affresco sociale, a volte esercizio di stile. Si basa sulla complessità, su di uno sfuggente senso, a volte sull’ambiguità di quella che chiamiamo la nostra storia d’amore e che a volte ci pare così solida e invece… non bisognerebbe mai credere a niente fino in fondo, per non prenderla poi troppo sul serio, questa vita, e l’amore, vissuto e raccontato con immagini, attimi fermati da foto, visti da tutti. Non si fa che ripercorre lo stesso identico concetto che, non si esiste, non si vive veramente, se gli altri non possono vederti; l’urlare insomma a tutti ciò che si è e come si vive, auto-privandosi in modo patologico, della propria privacy, per mostrare e mostrarsi. Io sono del parere che esporsi molto, troppo, priva della cosa più sacrosanta che un uomo possiede: la Libertà.

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  11. Non riesco ad essere ripiccosa, forse perchè mi sfogo ben bene in diretta quando mi si provoca. E poi che senso ha provocare l'altro, finita o non finita che sia la storia? coi miei ex ho sempre scelto la strada del taglio netto, per lo meno nell'immediato: si evita di strascicare dolori, offese reciproche e recriminazioni varie. Poi quando ci si incontra per caso, magari dopo anni, vengono in mente solo i momenti belli e non mesi di strazi infiniti...almeno, per me è così.

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  12. Rileggendo un po' tutti i commenti, credo di aver capito male cosa s'intende per ripicche. Io non intendo i tradimenti, per quel che mi riguarda, parlo di piccole cose, di ripicche minori, anche un po'infantili se vogliamo, perché rileggendo il mio commento mi è parso un po' ambiguo su questi punti...e quindi volevo chiarire.

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  13. buongiorno patty..sembra un modo non tanto celato per dire..anche senza di te guarda cosa sono capace di fare..secondo me perche alla base c'e' ancora qualcosa di non risolto altrimenti si attuerebbe il silenzio...fortunatamente non mi sono mai coportata cosi..no sarebbe il mio stile!kiss

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  14. A me sembrano solo delle ripicche contro se stessi. Una persona matura e intelligente va oltre e, se c'è necessità di chiarire ancora qualcosa, ne parla solo con chi d'interesse.
    Questa tua amica deve avere una vita molto meno esaltante di quanto voglia far credere!!

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  15. Ciao Pat!! Ma più che in Versilia sembri appena tornata dalla Sardegna.. "Mica organizzata sono!" Mi fai morire..
    Questo tipo di piccoli dispettini sono da metter nella serie " mò ti faccio vedere che ti combino.."
    Penso che sia di cattivo gusto e molto infantile..
    Poi ognuno la pensa come meglio crede no?
    Buon viaggio!!!

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  16. la migliore ripicca è ... essere felice!
    baci pat
    life

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  17. oddio facebook si presta a questo genere di scambi epistolari...non sono cos' scientifica nel caso delle ripicche, dipende da come mi sento, se ne ho voglia...normalmente taglio netto ma se poi ritornano...qualche pietrone me lo tolgo dalle scarpe ;-)

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  18. eccome se ne ho fatte ripicche!

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  19. Posso commentare solo dicendo una cosa? mi sembrano modi infantili di ferirsi. non trovo maturo tutto questo.

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